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Di Noemi Vincenza Munna 3 A SIA

Realtà virtuale, una realtà simulata dalla tecnologia che intende immergere attivamente l’utente all’interno di questi ambienti 3D sfruttando due dei cinque sensi: la vista e l’udito, ma è presto detto, si coinvolgeranno tutti i sensi. Ciò avviene anche mediante interfacce appositamente sviluppate. Per interagire con la Rvi (Realtà Virtuale Immersiva) è inevitabile l’uso del visore Vr Virtual Reality (realtà virtuale). Consiste nell’ indossare fisicamente una sottospecie di casco che ci permette di immergerci a 360 gradi anche in una singola foto e addirittura di muoverci all’interno di essa tramite dei supporti tecnici che equivalgono a telecomandi/joystick per mani e piedi; per gli equipaggiamenti più completi, troviamo anche tute sensibili che fanno sentire tutte le sensazioni tattili possibili e immaginabili, come ad esempio sentire i proiettili che ci colpiscono o sollevare con il reale peso gli oggetti virtuali che abbiamo davanti.

Il successo del teatro virtuale


L’istituto Itet “Girolamo Caruso” di Alcamo è l’emblema e la casa del digitale che punta sempre al futuro. Ne sono prova i numerosi successi e riconoscimenti, tra cui il progetto “Teatro virtuale” del 2016 approvato dal Miur (Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca). Il progetto, composto da 3 opere, nella prima pellicola “Il diario di Rita”, i ragazzi e i docenti dell’istituto si sono cimentati nella realizzazione di scenografie cinematografiche vere e proprie in modalità virtuale. I giovani, oltre ad aver interpretato i personaggi con linguaggio teatrale, hanno incrementato il loro livello di conoscenza e competenza imparando ad usare innovative strumentazioni didattiche sfruttabili anche nel mondo del lavoro e imparando ad approcciarsi a quello che è già considerato il futuro, offrendo così una dimensione alternativa per il teatro tradizionale che tutti conosciamo.

Il green screen


Queste strumentazioni, ormai ampiamente studiate e usate nel campo lavorativo, sono servite per ricreare l’ambiente virtuale affiancate da tecniche avanzate di software. Del virtual set (set virtuale) fa parte il green screen. Uno strumento necessario per calarsi appieno nel contesto teatrale; oltre la recitazione è necessario usare un “clima”, uno sfondo consono a ciò che si sta interpretando. Per questa ragione viene in aiuto il “telo verde” che riesce a rappresentare contemporaneamente qualsiasi cosa si voglia: video, foto, etc… Il tutto accompagnato dall’illuminazione relativa. Il telo verde e gli attori vengono ripresi dalla webcam (la fotocamera) che, tramite un cavo hdmi collegato al monitor (computer) riesce a mostrare ciò che viene ripreso.


Software in dettaglio


Successivamente il lavoro da effettuare si basa tutto su software che richiedono, chiaramente, una connessione Wi-Fi molto potente per poter reggere la grandezza dei file multimediali in elaborazione/produzione. I software utilizzati nel progetto, sono reperibili sulle varie applicazioni scaricabili in commercio. Questi programmi, di cui alcuni disponibili in forma gratuita e altri con abbonamento, sono oggigiorno impiegati nella produzione dei lavori moderni, come ad esempio la creazione di videogiochi, molto in voga negli ultimi tempi. I software di cui l’Itet ha fatto uso per il progetto sono stati i seguenti. Maya, il programma a pagamento più usato da chiunque abbia a che fare con la realizzazione di film a cartone animato, modellazione 3D e rendering (lavorazione di dettagli quali luci, ombre o tutto ciò abbia a che fare con la ” bellezza” esteriore).L’applicativo OBS; che permette la trasmissione in tempo reale di video e registrazioni. E poi ancora photoshop, con abbonamento, ci consente di modificare e perfezionare le immagini. quest’ ultimo in particolare è molto conosciuto sia dai ragazzi per divertimento ma è anche preso da un punto di vista professionale per la creazione di loghi e tanto altro. Simile a photoshop ” Marvelous designer ” per la modellazione dei vestiti dei personaggi.


Ecco qui di seguito un’ intervista al docente informatico che ha seguito il progetto.



Le mie conclusioni
Insomma come possiamo ben vedere queste tecnologie stanno diventando sempre di più di uso comune, per questa ragione è importante che le nuove generazioni sappiano sfruttare al meglio i nuovi approcci al futuro partendo sin da ragazzi.


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