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di Vincenzo Stabile 4B S.I.A.

La dipendenza da social è uno dei problemi che colpisce i più giovani, soprattutto i più piccoli (Studio Colamonico). Le conseguenze di ciò sono da scaricare sui colossi dei social come Facebook, Instagram e tik tok che sono riusciti a colmare il gap che ha l’uomo nel connettersi col prossimo. La distanza da queste piattaforme ha fatto provare all’essere umano stati di ansia e depressione, classici sintomi che prova chi ha una crisi d’astinenza da droghe. Internet è tra le rivoluzioni più importanti degli ultimi tempi, ciò ha cambiato il modo delle persone di relazionarsi. I Millennials rappresentano la fascia più colpita da questi social, e anche quella che riesce ad aver maggior dimestichezza( blog.bizen.it).

La nuova comunicazione

Con l’entrata dei social in rete è nata una nuova lingua fatta di inglesismi, americanismi, like, post, stories e molto altro(hashtagmagazine.it). Per molti è un’occasione di mettersi in gioco, perché non occorre avere un titolo di studio ma soltanto un pc, una connessione e tanta voglia di imparare questa nuova lingua. Da queste piattaforme sono nate nuove figure professionali che attirano sempre di più i giovani. I cosiddetti “influencer” sono diventati delle vere e proprie professioni che con i loro contenuti riescono a intrattenere milioni di persone. I grandi marchi cercano di collaborare con loro perché riescono a influenzare il mercato avendo una grande visibilità su internet (studio Samo).

Le competenze necessarie

Al giorno d’oggi risulta indispensabile possedere alcune competenze online di base senza le quali la maggior parte delle attività quotidiane che coinvolgono la tecnologia sarebbero impossibili da svolgere (Blog-federica.eu). Secondo l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) solo il 21% degli italiani ha un livello di alfabetizzazione digitale adeguato. In un periodo in cui tutto si è svolto online anche la violenza e l’odio si sono spostati sui social. La moltitudine di eventi di questo tipo sulla rete negli Stati Uniti ha portato a preoccupare persino l’FBI come riportato dal New York Times (Unipd.it).

Il black liver matter esempio di attivismo

Negli ultimi anni si sono diffuse sempre di più le fake news, nate con lo scopo di destabilizzare, seminare caos sulla rete e influenzare mercati (siroconsulting.com). Molto spesso dietro queste notizie false non si celano vere e proprie organizzazioni gestita da qualcuno ma parte tutto da qualche utente che per vari scopi crea disinformazione in rete. Ma da questi social sono nati dei veri e propri movimenti che hanno ispirato intere categorie di persone. Tra i più celebri abbiamo il movimento del Black Lives Matter nato per dare una speranza a tutti quei cittadini afro-americani che sono oggetto molto spesso di discriminazioni e abusi da parte delle forze di polizia (tuttoamerica.it).

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