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di Antonino Occhipinti 4 c it

Il Cyberbullismo è una pratica molto discussa oggi, ma già alla nascita della rete internet. Quindi possiamo dire che il Cyberbullismo è l’evoluzione del bullismo. Avast, un’azienda che produce antivirus molto conosciuta, ci dice che il cyberbullismo si riferisce all’utilizzo di comunicazioni elettroniche, in modo particolare messaggi sui social network, post e chat, ma anche mail ed Sms, per vessare qualcuno, in genere utilizzando un linguaggio diffamatorio, intimidatorio o minaccioso e che ogni anno, nuove tragiche storie di cyberbullismo affollano i siti di informazione. Avast ci dà anche informazioni sull’origine del Cyberbullismo che prende le mosse dalla vita reale, con persone che desiderano esercitare un qualche tipo di potere ed elevare il proprio status sociale insultando e umiliando gli altri, specialmente se la vittima viene considerata un soggetto debole o una minaccia.
I giovanissimi i più a rischio
Il Cyberbullismo non è il primo effetto che subiscono i giovanissimi sul web. Recenti studi citati da Valentina Bigazzi, Psicologa, Psicoterapeuta e Psiconcologa di Roma, individua negli utenti tra 12 e 25 anni la fascia d’età più predisposta a soffrire di disturbi e disagi dovuti all’uso eccessivo di internet e dei social network. Si tratta di un disturbo del controllo degli impulsi che non implica l’assunzione di una sostanza. Nel momento in cui si innesca il meccanismo della dipendenza la persona che ne è colpita attua cambiamenti drastici nel proprio stile di vita.
Quante insidie
Il cyberbullismo, fenomeno nato con la rete. Un click e in pochi secondi la vita di un ragazzo va in frantumi. Internet, purtroppo, è il mezzo che ha anche creato il revenge porn e la sextortion. Il primo consiste nella condivisione di immagini dell’ex per vendetta. Il secondo, invece, è una tecnica con cui i cybercriminali adescano una persona sul web, si fanno mandare una foto osé e minacciano di pubblicarla se la vittima non paga. Italiaonline che è un agenzia di comunicazione digitalec ci dice che spesso le figure più colpite sono quelle più fragili, come i giovani e i bambini. La rete può rivelarsi un luogo ricco di insidie, soprattutto per i più giovani, che in alcuni casi possono avere delle conseguenze drammatiche. La rete ha inoltre contribuito ad esasperare altri pericoli. Ad esempio, con internet è cresciuta la pedofilia e pedopornografia. Molti esperti, ci dice Italiaonline, consigliano da anni ai genitori di non pubblicare mai foto dei propri figli sui social. Il rischio è che finiscano in mano a queste persone malate e senza scrupoli.
L’attivismo per reagire
Internet non è, però, il mostro da abbattere. Tutt’altro. Quello che si dovrebbe fare è educare le persone, soprattutto quelle più giovani, ad usare il web con la giusta consapevolezza. Un modo giusto per usare al meglio la rete potrebbe essere, secondo il sito ufficiale dell’unione europea, l’attivismo online. Per dirla in poche parole, l’attivismo consiste nell’impegnarsi e far sentire la propria voce per mobilitare le persone e, in ultima analisi, ottenere un impatto politico. Pertanto, l’attivismo online comporta l’uso di strumenti digitali come i social media, i blog, le piattaforme di discussione e le petizioni quale mezzo per ottenere il cambiamento auspicato. Desideri avere un impatto sulla comunità locale? Ambisci a vedere dei cambiamenti in Europa o a livello mondiale? La tua opinione conta. Esistono diversi modi per far sentire la propria voce, come le manifestazioni sui cambiamenti climatici. Esiste anche la possibilità di farsi sentire online con l’attivismo online.

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