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di Danilo Bongiovanni V A Sia

La didattica a distanza ha contrassegnato gli ultimi anni della scuola. E’ stata questa la vera grande novità d’impatto sul mondo dell’istruzione ed ha avuto i suoi riflessi inevitabilmente su insegnanti, e studenti. Sono passati poco più di due anni dall’inizio della pandemia e finalmente piano piano stiamo ritornando alla normalità. Sono stati anni davvero difficili sotto ogni punto di vista, come per esempio durante il nostro percorso scolastico. Ci sono stati tanti cambiamenti alcuni positivi e altri negativi. Uno degli aspetti positivi era quello che non c’era più bisogno di prepararsi e uscire da casa per andare a scuola. Invece gli aspetti negativi sono stati davvero tanti. Era molto difficile restare fermi e concentrati davanti al monitor del computer cercando di capire qualcosa. Personalmente non capivo quasi niente, infatti ricordo quando i professori iniziavano a spiegare e si faticava a tenere la concentrazione. E’ venuta a mancare anche la socialità con i miei compagni e non si poteva fare attività motoria.

Cyberbullismo

Il cyberbullismo o bullismo elettronico sono comportamenti sbagliati, offensivi e umilianti verso qualcuno ritenuto più debole. Si concretizza utilizzando mezzi elettronici, come per esempio e-mail, blog, siti web, facebook o altri social. Le vittime sono di solito giovani ragazzi, ma anche molti adulti. I cyberbulli si sentono potenti sia perché si nascondono dietro una tastiera in forma anonima e sia perché sono molto difficili da rintracciare. Io penso che quando si è vittima di cyberbullismo è molto importante farsi aiutare da qualcuno come la propria famiglia, un insegnante e, nei casi più gravi, bisogna denunciare alle forze dell’ordine perché fortunatamente ci sono delle leggi che ci tutelano. Credo, comunque che bisognerebbe parlarne di più a scuola, aiutando noi ragazzi ad un uso più consapevole dei mezzi elettronici, e soprattutto del rispetto verso il prossimo.

Le minacce della rete

I social network, dunque, sono entrati di prepotenza nelle case di tutti con lo sviluppo del web, specie tra i più giovani il loro utilizzo è pressocchè totale. Ma proprio per la giovane età degli utenti i rischi salgono, anche perché non hanno raggiunto quelle capacità cognitive e quell’esperienza che riesce a far capire i pericoli. Una delle dirette conseguenze è il rischio di diventare fragili sotto l’aspetto informatico. Il giovane può quindi cadere nella trappola di dare informazioni che non dovrebbe. “Non bisogna sottovalutare che internet è un mondo virtuale – sottolinea l’azienda esperta in sicurezza digitale, la cybersecurity360 – ma con pericoli reali, sebbene le azioni vengano percepite come impersonali e non arrecanti danni a sé o agli altri. In particolare, è bene conoscere i rischi legati ai social network, per capire come evitarli: phishing, sextortion, cyberbullismo sono fenomeni puniti dalla legge, a proposito dei quali è necessario informare gli utenti, soprattutto i più giovani”.

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