dubbi sulla democrazia sui social
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Di Gabriele Pirrone 4cit

Con l’avvento dei social c’è stata una vera e propria trasformazione digitale. Di fronte ai numerosi problemi della società del XXI secolo le regole a tutela delle democrazie sono entrate pesantemente in crisi, e queste sono aumentate con l’avvenimento di Big Tech, come riportato dalla Network Digital360, società specializzata in tecnologia digitale. Uno dei più importanti rischi dei social è la dipendenza ad essi stessi. Alcuni studiosi definiscono la dipendenza dai social network, come un «essere spinto da una forte motivazione a connetterti o a utilizzare i social network e devolvere loro così tanto tempo e sforzo da compromettere altre attività» come testimonia Unobravo, startup composta da professionisti uniti da un comune obiettivo: promuovere l’importanza della salute mentale.

L’influencer e il mondo del lavoro

Fa parte della trasformazione della società digitale la nascita degli influencer e un nuovo metodo comunicativo. Ormai l’influencer marketing ha cambiato non poco il mondo del lavoro, creando nuove opportunità lavorative e di business. Tantissime aziende molto note hanno spostato una buona parte dei loro investimenti pubblicitari proprio sull’influencer marketing, Digital-Coach. E nel tempo con l’avvenimento degli influencer è cambiato in qualche modo anche il linguaggio sui social. I Social network sono sempre più parte integrante della vita degli individui, motivo per cui forniscono una quantità di dati linguistici sempre maggiore e dunque di grande importanza per la ricerca sul linguaggio, evidenziando, appunto, una correlazione tra linguaggio e social media, come detto da Inside Marketing.

Discorsi d’odio e il cyberbullismo

I social portano l’innovazione nella comunicazione ma con essa anche delle evidenti storture. Ne deriva, tra le altre cose, la Safer Internet Day, un’espressione inglese e viene tradotta con “discorsi di odio” e si riferisce a quell’insieme di commenti offensivi, contenuti violenti e insulti veicolati attraverso le piattaforme digitali, come riporta l’università degli studi di Roma. Non da meno il cyberbullismo, la manifestazione in rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo ed è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima. Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico, come riportato dal ministero dell’Istruzione.

I rischi dei minori sulla rete

Non bisogna sottovalutare che Internet è un mondo virtuale ma con pericoli reali, sebbene le azioni vengano percepite come impersonali e non arrecanti danni a sé o agli altri. Per quanto riguarda i minori, da un’indagine svolta da Save The Children, riportata da Cybersecurity360, è emerso che è sempre più precoce l’età in cui si accede ad Internet. Uno dei problemi più importanti di internet è la dipendenza che causa: uno studio della nota rivista scientifica Focus sostiene che il 5-10% degli utenti online è incapace di controllare il tempo trascorso sui social. Le scansioni cerebrali di queste persone rivelano danni nelle stesse aree colpite nel cervello di chi fa abuso di droghe: si nota una degradazione della sostanza bianca nelle regioni che controllano le emozioni, l’attenzione e i processi decisionali.

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