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Di Flavio Arancio 4cit

Secondo i dati rivelati dall’agenzia giornalistica Agi, nel 2016 l’Unar (Ufficio nazionale, antidiscriminazione razziale) ha lavorato su 2.939 segnalazioni di casi di discriminazione collegati al bullismo. Di queste il 90% sono risultati effettivi casi di discriminazione, il 6,4% (187) sono stati considerati dubbi e solo il 3,2% (97 casi) non pertinenti. La maggiore fonte di discriminazione continua ad essere quella etnico-razziale che sfiora il 69% dei casi, di cui il 17% riguarda la comunità ‘Rom, Sinti e Caminanti (RSC)” e il 9% le discriminazioni per motivi religiosi o per convinzioni personali. Questi dati, se presi da giornali o siti web poco affidabili, si rivelano fake news che posso creare false credenze e quindi far diffondere notizie false.

La tecnologia per fare del male 

Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet. Il bullismo si è trasformato quindi cyberbullismo. Il cyberbullismo, come da definizione del ministero dell’Istruzione, è un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chat rooms, istant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo è quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi. Questa nuova forma di bullismo è dovuta esclusivamente all’eccessivo uso dei social network che oggi sono diventati sempre più popolare usati soprattutto tra i giovani.

I movimenti a sfondo sociale

Le problematiche sviluppate attraverso il web hanno anche spinto alla nascita di veri e propri movimenti a sfondo sociale, come quelli nati contro le discriminazioni e le fake news. L’attivismo online o digitale è l’uso della tecnologia, come social media, e-mail e/o siti Web, come forma di attivismo. Questo uso eccessivo dei social media ha portato a uno strafare di informazioni su cui non si ha la certezza di una fonte affidabile, sono pressocchè inutili, molto spesso sono divulgate da persone incompetenti nel campo appena trattato.

I pericoli del web

Ad oggi sul web si corrono molti pericoli, soprattutto per i bambini che possono navigare ovunque senza avere cognizione di quello che fanno. Ad oggi ci sono molte persone che si approfittano del web e che tramite esso compiono atti illeciti, volti a un guadagno o a una soddisfazione personale. Per molti i social possono diventare una dipendenza, a causa di un tempo d’utilizzo prolungato, alcuni hanno fatto dei social un lavoro, e incitano cosi i propri followers a seguirli e a lasciare dei like ai propri contenuti.  

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