antivirus difendono dalle trappole dei social
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di Benedetto Marchese 4cit

Social Network sono divenuti nel tempo uno spazio in cui costruire relazioni ed esprimere sé stessi, oltre ad aver rivoluzionato il modo in cui ci relazioniamo con le altre persone. Proprio per questo, essi sono intrinsecamente correlati alla salute mentale (Cramer & Inkster, 2017). I Social Network sono infatti un fenomeno sociale in continua crescita e diversi ricercatori si sono interessati agli effetti che possono avere nella vita quotidiana e all’ipotesi che possano generare comportamenti di addiction in alcune categorie di utenti. L’inquadramento del problema appare essere di natura multifattoriale. Vengono infatti individuati fattori di rischio biologici, genetici e ambientali, fattori disposizionali (caratteristiche di personalità e temperamento), problemi psicosociali (ansia sociale, depressione, solitudine, isolamento), deficit nelle abilità sociali e bassa autoefficacia, rinforzatori (sentimenti positivi e gratificazione), strategie di coping e distorsioni cognitive (Wegmann & Brand, 2016).

Pericoli sui social

I social, nonostante i problemi acclarati di dipendenza, comunque non possono essere demonizzati perché rappresentano il nuovo modo di comunicare, specie dei giovani. Restano pur sempre un’opportunità nonostante ci siano numerose ricerche che registrano dati particolarmente preoccupanti, come evidenzia il magazine Paginemediche, piattaforma on line composta da un’equipe di medici specializzati anche in consulenze on line. Tra i 10 e gli 11 anni la maggior parte dei giovani adolescenti possiede uno smartphone: “Ne consegue – riporta Paginemediche – un enorme rischio in quanto la percezione del pericolo potrebbe essere sottostimata proprio a causa delle limitate competenze digitali”. Una delle conseguenze potrebbe essere l’incitamento all’odio, altro fenomeno del web. Recentemente la commissione Europea ha fatto comunque un plauso verso i colossi che gestiscono le piattaforme social o producono software per condividere informazioni e stati d’animo perchè sono stati fatti passi avanti nel contrasto al fenomeno.

I rischi per i minori, come proteggerli

Sono soprattutto i minori ad essere i soggetti potenzialmente più fragili sulla rete. Secondo la nota azienda antivirus Kaspersky, ci sarebbero almeno 7 fenomeni tra i più pericolosi. Dal cyberbullismo al phishing (furto dati), dai predatori cibernetici (anche maniaci sessuali) ai potenziali download di “malware” (virus autoinstallanti che rubano informazioni), tutti effetti che esistono e sono tutt’oggi diffusissimi in rete. Il cyberbullismo merita un’attenzione particolare perché è uno tra i fenomeni più diffusi. Da recenti ricerche, riportate sempre da Kaspersky, in un campione analizzato addirittura sarebbero un terzo i soggetti che hanno subito atti di bullismo dalla rete.

L’incitamento all’odio e i primi spiragli positivi

I grandi colossi del web sono finiti nel mirino della Commissione Europea in più occasione. Sono stati ritenuti i responsabili dello sviluppo di certe devianze della rete per la loro assenza di controllo. Alla quarta e quinta valutazione del codice di condotta che Commissione e imprese hanno concordato per contrastare l’hate speech online nel 2016, la Commissione dichiara che si sono fatti dei passi in avanti. “Nelle sei settimane di monitoraggio del programma – fa sapere il magazine cronache di razzismo -, le società informatiche hanno valutato entro le 24 ore dalla segnalazione l’89% dei contenuti e rimosso il 72% di quanto controllato. Nel 2016 le stesse percentuali erano rispettivamente il 40% e il 28%”.

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