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di Gaetano Vallone 4CIT
Le dipendenze e i rischi dei social colpiscono tutti partendo dai più piccoli e arrivando ai più grandi. Si tratta di un disturbo che controlla gli impulsi dove però non vi è l’assunzione di una sostanza. L’attività compulsiva online va avanti grazie agli impulsi psicologici e neurologici che portano sensazioni di piacere, soddisfazione e autostima. Come per altre dipendenze anche nella dipendenza da internet vi sono i fenomeni di astinenza e craving (ovvero, un bisogno compulsivo di connettersi alla rete). Diversi studi, come quello della dottoressa Valentina Bigazzi, esperta in disturbi comportamentali, mostrano come la fascia di utenti tra 12 e 25 anni è la più predisposta a soffrire di disturbi e disagi legati all’uso di internet e dei social network. Quali sono i sintomi della dipendenza da social media? Il distacco dalla società, e quindi di conseguenza l’isolamento, ansia, privazione di sonno o cambiamento di abitudini.
Il rischio più frequente il cyberbullismo
Il cyberbullismo è una forma di bullismo online. In Italia esiste una norma che contrasta questo reato ed è disciplinata dalla legge n. 71/2017. Il cyberbullismo o bullismo online avviene con l’attacco continuo alla vittima, di contenuto offensivo, attraverso le chat e soprattutto attraverso i social network. Dal punto di vista giuridico, esattamente come il bullismo, il cyberbullismo ha effetti penali, civilistici e in materia di privacy. Esiste il Cyberbullismo diretto o indiretto secondo una classificazione riportata dallo studio legale Cataldi. Il primo è quando il cyberbullo si rivolge direttamente alla vittima ad esempio, con messaggi inviati tramite chat private. Il cyberbullismo indiretto, invece è quando l’attacco al bullizzato avviene in luoghi virtuali pubblici, come i commenti sotto i post sui social network. Uno degli altri rischi nell’utilizzo del web è l’hate speech che significa, letteralmente, discorso d’odio. Si tratta di una definizione-cappello che indica qualsiasi tipo di messaggio contenente insulti, offese, verso una persona o un gruppo.
La Dad la grande novità
Ad alimentare il fenomeno del web è stata sicuramente la Dad. Secondo il docente di psicologia Giuseppe Riva la didattica a distanza ha avuto un impatto significativo sulla vita degli adolescenti. Il momento della scuola e del contatto con i compagni di classe che caratterizza la vita sociale di ogni adolescente è stato tolto dalla didattica a distanza che ha tolto anche il legame con il luogo fisico della classe e questo porta i ragazzi a sentirsi più soli facendoli diventare sempre più dipendenti dai social. Sappiamo benissimo che le relazioni online sono molto diverse da quelle faccia a faccia e questo, alla lunga, può creare un senso di disagio. Anche la loro efficacia è inferiore, perché non si riesce a creare una relazione tra docente e studente e lo stesso vale per la classe non riuscendo a creare con la classe una relazione che supporti l’attività didattica.
Il nuovo modo di comunicare
Con l’avvento di Internet, la comunicazione è cambiata continuando ad evolversi. L’emergere delle piattaforme digitali ha offerto un modo nuovo di comunicare: ora il pubblico ha una voce e diventa un co-protagonista nell’evoluzione dei brand, mettendoli in evidenza in modo sia positivo che negativo. L’arrivo della tecnologia digitale ha portato un modo completamente nuovo di comunicare. Possiamo osservare la comparsa dello storytelling, che adatta la pubblicità a Internet. Questi cambiamenti hanno fatto evolvere la comunicazione verso quella che si chiama istantaneità. Vale a dire, la distribuzione rapida e varia degli elementi di comunicazione. Ora è possibile utilizzare e combinare i supporti cartacei, la radio, la TV con i media digitali come il video, i social, ecc.
