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Di Erika Lauria 3B SIA

La Sicilia una delle regioni più a rischio di hackeraggio nel panorama nazionale. A dirlo sono le più recenti ricerche di istituti statistici accreditati nel panorama dell’informatizzazione. Addirittura è la quarta regione d’Italia che mostra maggiore vulnerabilità. Questo è sicuramente l’effetto più impattante dell’evoluzione tecnologica: più computer, più connessioni in rete e di conseguenza più possibilità di intrufolarsi nei sistemi informatici soprattutto di chi è poco avvezzo con queste strumentazioni. 

Chi è più a rischio

Analizzando le caratteristiche degli utenti italiani che nei primi 6 mesi dell’anno hanno ricevuto almeno un alert per un possibile furto di dati personali, lo studio dell’Osservatorio Cyber, rilasciato da Crif mette in evidenza come le fasce di età maggiormente coinvolte sono quelle dei 41-50 anni e 51-60 anni, con una quota pari rispettivamente al 27,1% e al 25,3% del totale, seguite dagli over 60 con una quota del 24%. Decisamente meno rappresentati gli utenti più giovani under 30 (solo il 6,5% del totale), forse grazie ad una maggiore dimestichezza con gli ambienti digitali. Le regioni in cui è più elevato il numero di persone allertate sono il Lazio (con il 21,4% del totale) e la Lombardia (con il 12,7%), anche se in proporzione sono gli abitanti di Valle D’Aosta, Molise e Sicilia ad essere risultati maggiormente esposti. 

La pandemia non li ferma

Le attività degli hacker non si sono di certo fermate a causa della pandemia, anzi nel 2021 hanno subito un’ulteriore accelerazione. Sempre secondo l’Osservatorio Cyber di Crif in occasione del mese dedicato alla cybersecurity, viene confermato che nella prima metà dell’anno in corso sono stati oltre 1 milione gli alert ricevuti da utenti italiani relativamente a un attacco informatico ai danni dei propri dati personali, in crescita del +56,3% rispetto alla precedente rilevazione.

Chi è l’hacker

Con la crescente informatizzazione dei servizi e della società si sente più spesso parlare di sicurezza informatica. Con questo termine si intende il settore dell’informatica che si occupa di tutelare i sistemi informatici, che siano reti complesse o personal computer nell’eventualità di minacce, rischi e violazioni provenienti da possibili attacchi mirati a causare danni economici, sociali, reputazionali. L’hacker nell’informatica è solitamente uno specialista delle reti informatiche in grado di violarle e usarle in qualsiasi modo e contesto. Con il passare del tempo l’accezione Hacker ha assunto un significato negativo, l’hacker agisce per la sicurezza del sistema e per trovare eventuali bug o per violarlo e quindi si deve parlare di Crackers cioè pirati informatici con l’unico scopo di danneggiare un sistema informatico, per copiare, cancellare, violare informazioni in maniera del tutto illegale. Possiamo distinguere tre diverse categorie di hacker: il White Hat hacker è un esperto di informatica che contrasta l’abuso dei sistemi informatici seguendo un’ottica etica, quindi ha finalità positive, contrariamente il Black Hat (cracker) rappresenta una persona che usa le capacità informatiche per violare sistemi con scopi criminali. 

La sicurezza dei programmi

Più è sicuro un programma meno sono le probabilità per un accesso illecito al software in una possibile violazione; sono in grado di accedere ad ogni dato del sistema, violando la privacy e commettendo quindi un reato. Gli attacchi possono avvenire attraverso semplici virus, spam, malware, con l’utilizzo di queste tecniche gli hacker rubano identità, atti di stalking, molestie, cyberbullismo, spaccio di droghe e terrorismo. In Italia a contrasto del fenomeno c’è la polizia postale, le misure da attuare non sono prettamente tecniche ma anche di sensibilizzazione degli utenti, conoscere e prevedere il nemico è un grande potenziale per evitare l’intrusione illecita nei nostri sistemi informatici.

Come difendersi dagli hacker

Secondo l’esperto informatico Salvatore Aranzulla ci sono una serie di accorgimenti che possono essere adottati per evitare di essere troppo vulnerabili. Vediamo quali:

Installare un buon antivirus

Installare un buon antivirus è il primo passo da compiere per proteggere il PC dagli hacker. Qualora tu non lo sappia, gli antivirus non sono altro che dei software specializzati nell’individuazione ed eventualmente nell’eliminazione dei virus informatici che si sono insinuati nel PC.

Sulla piazza sono presenti sia antivirus gratuiti che antivirus a pagamento: quelli gratuiti offrono un sufficiente grado di protezione dai più diffusi virus informatici; quelli a pagamento offrono funzionalità aggiuntive come la possibilità di utilizzare password manager nei quali conservare le password dei propri account, utilizzare alcuni tool per difendersi dagli accessi non autorizzati al microfono e alla fotocamera del PC e quant’altro.

Non scaricare software da fonti poco affidabili

Molto spesso i malware vengono scaricati (inconsapevolmente) insieme a dei software apparentemente innocui. Per evitare che accada una cosa del genere, non scaricare software da fonti poco affidabili e, se possibile, prediligi quelli che si trovano negli store di Windows e macOS, i quali vengono sottoposti a un processo di analisi e revisione prima di essere pubblicati e messi a disposizione per il download.

Evitare le reti Wi-Fi pubbliche

Un altro accorgimento che puoi adottare per evitare che qualcuno si intrufoli nel tuo PC è quello di non collegarti alle reti Wi-Fi pubbliche le quali, non essendo dovutamente protette, sono facile preda dei cybercriminali che le utilizzano per “sniffare” i dati degli utenti che vi sono collegati.

Proteggere il PC con una password sicura

Proteggere il PC con una password sicura è un altro ottimo modo per evitare che qualcuno riesca ad accedere al tuo computer senza il tuo esplicito consenso. 

Eseguire regolarmente il backup dei dati

Pur adottando tutte le accortezze possibili e immaginabili, esiste il pericolo concreto che puoi incappare in software malevoli, anche molto pericolosi. Alcuni di questi, come i ransomware, impediscono persino l’accesso al PC infettato e richiedono il pagamento di un riscatto (solitamente da pagare in bitcoin) per potervi accedere nuovamente. Per evitare ciò, bisogna tutelarsi eseguendo regolarmente il backup dei dati, ovvero delle copie di sicurezza dei dati presenti sul PC. Così facendo, qualora il tuo PC venisse malauguratamente attaccato, non sarai costretto a pagare il riscatto per recuperare i dati salvati al suo interno.

FILMATO TRATTO DA YOUTUBE REALIZZATO DA SADDYTECH

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